Enrico Fink

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Enrico Fink

Ricercatore e musicista, Enrico Fink è coordinatore dell’ “Online Thesaurus of Italian Jewish Music”, principale progetto di ricerca internazionale intorno ai repertori tradizionali del mondo ebraico italiano, sviluppato in collaborazione con la Biblioteca Nazionale di Gerusalemme, lo Hebrew Union College di Cincinnati, il Primo Levi Center di New York, il Centro di Ricerca sulla Musica Ebraica di Gerusalemme. Come artista, si è dedicato a nuove interpretazioni della cultura ebraica, seguendo un percorso fra tradizione e contemporaneità, fra musica e teatro, in contesti musicali diversissimi fra loro: dalla musica antica al jazz, dalla classica alla contemporanea, partecipando in formazioni internazionali e guidando ensemble e orchestre, esibendosi regolarmente da più di vent’anni in Italia, Europa, nord e sud America. Compone inoltre musiche originali per il cinema e il teatro, e da vari anni collabora con il drammaturgo Stefano Massini e con l’attrice Ottavia Piccolo. Dirige dal 2007 l’Orchestra Multietnica di Arezzo, è presidente della comunità ebraica di Firenze dal 2020.

Esperienza lavorativa

Nel 1996 rinuncia a una borsa di studio, ottenuta per proseguire gli studi e la ricerca in astrofisica presso la Cornell University (Ithaca, NY), e intraprende una carriera eclettica centrata intorno agli studi ebraici, alla musica, al teatro, alla scrittura, e alla promozione della diversità culturale, affermandosi negli anni in ambiti differenti:

  1. autore per musica e teatro
  2. interprete (cantante e flautista)
  3. ricercatore in ambito delle tradizioni ebraiche italiane
  4. organizzatore e direttore artistico di eventi e attività culturali.

Per quanto questi ambiti siano necessariamente intersecanti, di seguito un sunto delle attività divise in questi 4 settori.

(a) Autore per musica e teatro

Comincia la sua carriera professionale con lo spettacolo di teatro di narrazione musicale, da lui scritto, diretto e interpretato, “Patrilineare”, che debutta nel 1997 e ha centinaia di repliche in tutta Italia e negli Stati Uniti. Lo spettacolo esce sotto forma del primo CD a suo nome per l’etichetta Materiali Sonori (Lokshen / Patrilineare, MatSon 2000). Scrive e interpreta numerosi altri spettacoli di teatro musicale, tra cui Purimshpil! (2000), Yonah (2002, premiato dalla European Association for Jewish Culture), Freedonia – a proposito di Israele (2008, scritto con Laura Forti), La Mamma l’Angelo e la Ciambella (2010), LagerPurim (2013), Le Tre Notti del ’43 (2019). Nel 2003 riceve dal Premio Riccione il premio “Marisa Fabbri” per il linguaggio teatrale, per il suo testo Le Ombre.

Ha scritto le musiche per numerosi spettacoli teatrali, fra cui “Balkanburger” di S. Massini, con Luisa Cattaneo; “CredoinsunsolOdio” di S. Massini e “Madre e Figlia” di L. Forti, entrambi con Amanda Sandrelli; “African Requiem” di S. Massini con Isabella Ragonese; “Occident Express” di S. Massini, con Ottavia Piccolo. Ha composto colonne sonore per innumerevoli audiovisivi e sceneggiati radiofonici (di recente ha composto “Mourner’s Kaddish” per il film #Anne Frank Parallel Stories di S. Fedeli con il premio oscar Helen Mirren).

Dirige dalla sua fondazione nel 2007 l’Orchestra Multietnica di Arezzo, scrivendone gli arrangiamenti. In questa veste ha avuto occasione di collaborare e scrivere arrangiamenti per molti artisti della scena musicale nazionale come Raiz, Cisco, Shel Shapiro, Moni Ovadia, Dario Brunori, Dente, Lo Stato Sociale, Paolo Benvegnù, Ginevra Di Marco, Bandabardò.

È autore di vari CD a suo nome (v. discografia). Nel 2005 è uscito in Italia per Materiali Sonori Il ritorno alla Fede del Cantante di Jazz, in cui si dedica a una rivisitazione in chiave contemporanea, elettronica, jazzistica, di testi e musiche ebraiche di ambito religioso, concentrandosi sul repertorio ebraico italiano; ed nel 2009 cd Quasi Live , dedicato all’attività live con il gruppo “The Homeless L.I.G.H.T. Orchestra”. Negli ultimi anni è particolarmente impegnato nella rivisitazione in chiave contemporanea e jazzistica del repertorio ebraico italiano, portando avanti concerti e registrazioni collaborando con alcni dei principali nomi della nuova scena jazzistica italiana, in particolare Gabriele Coen, Zeno de Rossi, Marcella Carboni. Parte di questo materiale è su CD nel live “La Mamma, l’Angelo e la Ciambella”, dedicato a una storia ebraica ferrarese (registrazione di uno spettacolo che ha anche girato in USA e Canada con il titolo “The Aroma of Things Good”.

È del 2019 Occident Express (ed. Materiali Sonori), registrato con i solisti dell’Orchestra Multietnica di Arezzo, che contiene una serie di nuove composizioni, prevalentemente strumentali, create attorno alla sua colonna sonora per l’omonimo spettacolo (v. sopra), che racconta attraverso una interazione originale di strumenti tradizionali, moderni e live electronics, il viaggio di una profuga irachena dal suo villaggio natale alla Svezia, nel 2015. Oltre a una tournée triennale in Italia, Enrico ha portato condotto un ensemble di musicisti argentini a Buenos Aires nel 2019 per una serie di performance dello spettacolo con la sua musica.

Nel 2020 esce “Romanò Simchà” (ed. CNI), progetto che vede Enrico e i solisti dell’Orcestra Multietnica di Arezzo collaborare con Santino Spinelli e l’Alexian group per raccontare il mondo musicale degli ebrei e dei Rom italiani.

Nel 2021 scrive le musiche “Cosa Nostra Spiegata ai Bambini”, nuovo spettacolo teatrale con Ottavia Piccolo, testo di Stefano Massini e regia di Sandra Mangini, che debutta in autunno (produzione Officine della Cultura / Argot teatro) e avvia una tournée pluriennale in cui Enrico è, oltre che autore, presente in scena come flautista.

Nel 2022 è chiamato a comporre le musiche per “L’interpretazione dei sogni”, di e con Stefano Massini, produzione Teatro della Toscana e Teatro di Bolzano con la collaborazione di Piccolo Teatro di Milano e Teatro di Roma; lo spettacolo debutta e comincia una lunga tournée che prosegue fino al 2024. Intanto esce il CD “Cosa Nostra Spiegata ai Bambini” (Materiali Sonori Associated) contenente le musiche di scena dell’omonimo spettacolo, anche questo in scena fino alla primavera 2024.

(b) interprete (cantante e flautista)

Le prime attività professionali sono state di flautista nella scena dance degli anni ’90, collaborando con djs come Blade (Jestofunk) e Andrea Rucci. Come cantante, ha fatto parte dal 1995 al 1998 dell’ensemble di musica contemporanea Tacitevoci diretto dal compositore, mo. Bruno de Franceschi; dal 1994 al 2000 del coro Jubilee Shouters, diretto da Gianna Grazzini.Ha recitato nella compagnia di Moni Ovadia nel 2000, per Tevye un Mir, e dal 2002 al 2004 per il musical Il Violinista sul tetto, in cui interpretava Motl Kamzoyl. Nel 2011 inizia la sua collaborazione con l’autore Stefano Massini (per il quale scrive negli anni seguenti molte colonne sonore) recitando e ideando la colonna sonora de “I Capitoli del Crollo”, primo studio per “Lehman Trilogy”.

Dal 2003 collabora stabilmente con l’ensemble di musica antica “Lucidarium”, con cui si esibisce regolarmente in tutta Europa e negli USA, e con cui ha registrato in Francia, il CD “La Istoria de Purim” per l’etichetta k617 (l’ultima tournée americana, la sesta, è stata nel 2019). Con Lucidarium si è esibito collaborando al lavoro di ricerca e arrangiamento negli spettacoli “La Istoria de Purim”, “Con l’arte e con l’inganno”, “Ayn Neue Lid”, “Sounds from Shylock’s Venice”, “Una Festa Ebraica”. Nel corso della quasi ventennale carriera con Lucidarium, si è esibito in teatri, musei, sale da concerto che includono: The Boston Early Music Festival, Vienna Konzerthaus/Resonanzen, Holland Early Music Festival/Network (20+ concerti), Santander Festival, the Dvigrad Festival (20+ concerti), Seattle Early Music Guild, Flanders Festival, Primo Levi Center New York, Regensburg Early Music Festival, York Early Music Festival, Royaumont Foundation, the Ashkenaz Festival (Toronto), Freunde alter Musik Basel, Getty Museum, Jewish Music Festival of the East Bay, Yiddish Summer Weimar, the Chicago Art Institute, i Concerti di Palazzo Venezia, Jewish Summer Festival, Les Amis de la Musique Juive Geneva, Toronto Consort Series, Unione Musicale (Torino), Universities of Arizona, Maryland, Pennsylvania and Wisconsin; con registrazioni e performance dal vivo per BBC, Croatian National Radio, Klara, Radio 4 Nederland, RAI3, RSR, RSI, Bayern 4 Klassik, Radio France, etc.; apparizioni televisive e registrazioni for Arte, e televisioni nazionali in Olanda, Francia, Svizzera e Italia.

Incide abitualmente per l’etichetta Materiali Sonori, nell’ambito della quale partecipa all’ensemble “CantiErranti”, una sorta di super-gruppo composto dai vari musicisti che con l’etichetta lavorano in ambiti diversi di world music. Insieme ad Arlo Bigazzi, nel 2014 ha guidato CantiErranti per il CD Fuori dal Pozzo, in cui i materiale ebraico viene rivisitato in una chiave tra il rock, la world music in senso molto lato, e la canzone d’autore.

Dall’inizio della sua carriera nel 1996 fino ad oggi ha condotto svariati ensemble a suo nome, collaborando con svariati musicisti in ambito di musica classica, jazz e klezmer fra cui Amit Arieli, Alessandro Francolini, Stefano Bartolini, Arlo Bigazzi, Giampiero Bigazzi, Zeno De Rossi, Alfonso Santimone, Gabriele Coen, Francesco Bigoni, Marco Papeschi, Filippo Pedol, Ettore Bonafè, Michele Bonifati, Marcella Carboni, Giuseppe De Trizio, Alfonso La Volpe, Francesco De Palma e moltissimi altri, per arrivare a collaborazioni co Raiz, Frank London, David Krakauer. Con queste formazioni si è esibito un po’ ovunque in Italia e in Europa, oltre a svariate tournée in Canada, USA e Brasile.

(c) ricercatore in ambito delle tradizioni ebraiche italiane

L’interesse per la musica delle tradizioni liturgiche ebraiche italiane lo ha portato necessariamente a valicare spesso i confini fra performance e ricerca, con frequenti incursioni nel mondo accademico. In questo ambito, nonostante (o forse proprio a causa) della sua formazione eterodossa, unisce competenze musicali, musicologiche, storiche e di studi ebraici (fra l’altro, è iscritto al Collegio Rabbinico di Roma). Ha tenuto lezioni e conferenze nelle università USA di Yale, UC Santa Cruz, UW Madison; Un. of Maryland College Park, Syracuse e Stanford Universities, overseas program, Italia; Università Federale di Rio de Janeiro; Instituut voor Joodse Studies, Antwerpen; University of Oxford, UK; Fondazione Levi, Venezia; e nelle università di Bologna, Genova, Venezia, Firenze, Salerno.

È Polonsky Visiting Fellow presso l’Oxford Centre for Hebrew and Jewish Studies (Università di Oxford, UK) nell’anno accademico 2019/20 nell’ambito dell’ Oxford Seminar in Advanced Jewish Studies, occupandosi di poesia liturgica ebraica in Italia fra il sedicesimo e il diciottesimo secolo, e di influenze cabalistiche nella liturgia.

È curatore per il Primo Levi Center di New York del progetto “Italian Chazanut Round Table” dedicato a Erna Finci Viterbi, nell’ambito del quale ha curato il volume inaugurale della collana, di prossima publicazione, “Shirat Hayam” (CPL Editions, 2016), dedicato ai piyutim di rito livornese e fiorentino.

È stato fra i traduttori dello staff del “Progetto di Traduzione del Talmud Babilonese” (CNR – UCEI – CRI).

Ha curato la raccolta di canti liturgici ebraici fiorentini “La casa dei canti: 100 anni di chazanut al Tempio Maggiore di Firenze” (Materiali Sonori, 2011).

Ha insegnato “Storia della Musica Ebraica” presso il Corso di Laurea in Studi Ebraici di Roma, nell’ambito del Collegio Rabbinico Italiano; e insegna regolarmente presso il Bet Midrash della Comunità ebraica di Firenze.

Ha insegnato musiche della tradizione ebraica in varie scuole di specializzazione musicale, fra cui il corso di Alto Perfezionamento Musicale di Bertinoro.

Collaborando con il gruppo di musica rinascimentale Ensemble Lucidarium ha studiato autori ebrei del rinascimento italiano che vanno da Elias Bachur Levita a Mordechai Dato, Joseph Sarfatti, Shmuel Archivolti.

È responsabile di “Online Thesaurus of Jewish Italian Music”, un progetto di ricerca che viene lanciato nel 2021 e mette a disposizione della comunità scientifica internazionale uno strumento innovativo di studio sulle musiche degli ebrei d’Italia (www.jewishitalianmusic.org).

(d) organizzatore e direttore artistico di eventi e attività culturali

1995-2000 : responsabile delle attività culturali dell’ARCI provinciale di Firenze, il più grande comitato territoriale ARCI italiano.

2003-oggi: direttore artistico del comparto produttivo di Officine della Cultura di Arezzo. Le attività della cooperativa sono caratterizzate dalla multidisciplinarietà (musica/teatro), nonché dall’attenzione alle culture altre, facendo così della contaminazione delle culture e dei linguaggi espressivi, il proprio carattere distintivo. Tra le produzioni seguite: OMA Orchestra Multietnica di Arezzo – venticinque musicisti provenienti da undici paesi diversi (Asia, Est-Europa, Africa, Sudamerica). Il repertorio è costituito da brani tradizionali delle aree di provenienza dei musicisti coinvolti. L’OMA ha realizzato concerti e tournée con CiscoRaizMoni Ovadia, BandabardòShel ShapiroFrank London, Dario Brunori, Ginevra Di Marco. Occident Express (Haifa è nata per star ferma), di Stefano Massini, un progetto cofirmato con  Ottavia Piccolo e Orchestra Multietnica di Arezzo. Wiegenlied – Ninnananna per l’ultima notte a Terezin progetto a cura di Matteo Corradini con l’Orchestra Multietnica di Arezzo e 13 strumenti originali dal ghetto di Terezín. Tale madre, tale figlia (co-produzione con Il Teatro delle Donne di Calenzano – FI) – drammaturgia e regia di Laura Forti con Amanda Sandrelli e Elena Ferri. African Requiem (co-produzione con Il Teatro delle Donne di Calenzano – FI) – drammaturgia e regia di Stefano Massini con Isabella Ragonese.

2012 – 2016 Responsabile cultura per la Comunità Ebraica di Firenze. In questo ruolo organizza eventi culturali in collaborazione con il Comune di Firenze, la Regione Toscana, l’Estate Fiorentina, in spazi come la Comunità stessa, il Museo Ebraico di Firenze e svariati teatri della città, e in particolare ideando il “Balagan Cafè”, manifestazione estiva tra le più seguite nell’estate fiorentina, ci cui è direttore artistico fino a oggi.

2016- oggi Presidente del Comitato per la Rete Toscana Ebraica, con il quale organizza in tutto il territorio regionale attività culturali connesse con il mondo ebraico in una prospettiva di dialogo e valorizzazione delle identità culturali diverse. Il comitato collabora attivamente con strutture e festival come Nessiah (Pisa); Accademia Chigiana (Siena); Festival Savinese (Monte San Savino); La Piccola Gerusalemme (Pitigliano); I Luoghi Del Tempo (provincia di Grosseto); estate di Radicofani; Comune di Capannori; comune di Pistoia; Estate Fiorentina, etc.

2020 – oggi Presidente della Comunità Ebraica di Firenze

DISCOGRAFIA

  • Klezmer – cronache di viaggi, (con l’Orchestra Regionale della Toscana), Frame Records 1997
  • Black and blue (con Jubilee Shouters), ed. Arpa – radio popolare 1998
  • La Mutazione (Paint Factory 1999 – with TaciteVoci Ensemble)
  • Lokshen – patrilineare, materiali sonori 2000
  • Yonah – materiali sonori 2004
  • Il ritorno alla fede del cantante di jazz – materiali sonori 2005
  • La istoria de Purim io ve racconto (con Ensemble Lucidarium) k617 2005
  • Quasi live – materiali sonori 2009
  • Animameticcia (con Orchestra Multietnica di Arezzo) – materiali sonori ass. 2009
  • La mamma, l’angelo e la ciambella – materiali sonori ass. 2010
  • Mu-Sick (con Rucci and the Lulabenjim – Minus Habens Records, 2011)
  • Portosantagostino (con Orchestra Multietnica di Arezzo) materiali sonori ass. 2014
  • Fuori dal Pozzo – materiali sonori 2015
  • Occident Express – materiali sonori 2018
  • Culture contro la Paura (con Orchestra Multietnica di Arezzo), 2018
  • Romanò Simchà (con Santino Spinelli, Alexian Group e i solisti dell’Orchestra Multietnica di Arezzo), Compagnia Nuove Indye 2021
  • Cosa Nostra Spiegata Ai Bambini – Materiali Sonori Associated, 2022
  • Shylock’s Venice (con Ensemble Lucidarium), di prossima pubbl.

PUBBLICAZIONI

  • [w. Bellini, M., De Natale, P., Inguscio, M., Galli, D., Palla, F.]:1994, Astrophysical Journal 424, 507. Laboratory measurements of rotational transitions of Lithium Hydride in the far-infrared
  • La religione di Abramo, Isacco e Giacobbe: la trasmissione dei valori fra le generazioni nel mondo ebraico in Quaderni di Monte Senario, May-August 2012
  • [editor] La casa dei canti100 anni di chazanut al Tempio Maggiore di Firenze, CD with liner notes, Materiali Sonori ass. 2013
  • Identity, redesigned: a new minhag for a new Temple in the proceedings of the 2016 conference “La musica sacra dell’ebraismo italiano tra emancipazione e assimilazione dalla seconda metà dell’Ottocento alla seconda guerra mondiale”, Fondazione Ugo e Olga Levi, Venezia, 2022 .
  • monografia: [editor] Shirat Hayam, the song of the sea CPL Editions, New York, 2022.
  • Musical Repertoires of Italian Synagogues: Searching for a ‘Ghetto-Era’ Soundscape in “Jewish Musical Cultures in Europe, c. 1500-1750”, Brill, di prossima pubbl..
  • L’occhio di Dylan, in “Testimonianze” n. 518-519, Firenze 2018
  • Memorie Libere Indirette: leggere Bassani oggi in “Luoghi dello spirito, luoghi della scrittura: Giorgio Bassani a Ferrara, Firenze, Roma”, a cura di P. Prebys e S.U. Baldassarri, Firenze, Le Lettere 2019
  • Shokhant Bassade (Tu che abiti nel campo): musiche della tradizione senese nelle registrazioni di Leo Levi, in Dentro e fuori ghetto, Vita e cultura ebraica a Siena in età moderna, a cura di Davide Mano e Ilaria Marcelli, Pubblicazione degli Archivi di Stato, 2023
ENGLISH

Enrico Fink is a musician and a scholar who has carried out his musical and research interests together with his ongoing rabbinical studies at the Collegio Rabbinico in Rome, and is often involved in chazanut in his home synagogue in Firenze and around the world. He is coordinator of the Online Thesaurus of Italian Jewish Music, main international project devoted to the study of Italian Jewish musical repertoires. As a musician, he has devoted himself to new interpretations of the Jewish cultural tradition, finding a path between “radical” and traditional, which uses both music and musical theater as means of expression. In the past 20 years he has toured extensively native Italy, Europe, North and South America, in theaters as well as in schools and universities, synagogues and Jewish centers, as musician, as lecturer, as guest cantor, bringing to audiences worldwide his vast repertoire of Italian Jewish synagogue song, as well as his own renditions, arrangements and compositions. He has brought his thorough knowledge of the musical traditions of Italian Jews into very diverse musical environments, from early music to jazz, from classical to contemporary, participating in and leading major groups and orchestras, but also giving classes, workshops, participating in service leading. In recent years one of his main activities has been writing scores for the stage – his compositions are regularly on tour in mainstream Italian theatre.

Enrico Fink

After extensive academic training in the field of cosmology, in the mid-1990s he opted to pursue a different and eclectic career in music, Jewish studies, theatre, promotion of cultural diversity. Even though the activities in different fields have naturally interconnected during the years, the summary that follows is presented according to this division:

  1. author (music and theatre)
  2. singer and flutist
  3. research in the field of Italian Jewish music
  4. coordinator and artistic director

(a) author (music and theatre)

He began his professional activity with “Patrilineare”, a theatre show which included music from the Italian Jewish synagogue song repertoire as well as yiddish song, along with a narrative centered around his family’s history. The show had a wide circulation with more than 300 performances in the ensuing years, mostly in Italy but also in Europe and the United States; it was very favourably reviewed and was published as the first CD to his name (Lokshen/Patrilineare, MatSon 2000). Since then, he has written and performed many other theatre pieces that included music, among which Purimshpil!(2000), Yonah (2002, which was awarded a prize and grant by the European Association for Jewish Culture), Freedonia – a proposito di Israele (2008, written with Laura Forti), La Mamma, l’Angelo e la Ciambella (2010), LagerPurim (2013), Le Tre Notti del ’43 (2019). In 2003 his script Le Ombre is awarded the “Marisa Fabbri” prize for theatrical use of language by Italy’s foremost theatre prize, Premio Riccione.

He has written scores for many theatre shows, including Balkanburger by S. Massini, with Luisa Cattaneo; CredoinsunsolOdio by S. Massini and Madre e Figlia by L. Forti, both with Amanda Sandrelli; African Requiem by S. Massini with Isabella Ragonese; Yudah by S. Massini with Ugo Pagliai and Luigi Lo Cascio Occident Express by S. Massini, with Ottavia Piccolo. He has written scores for a large number of videos and radio broadcasts; among his most recent endeavors, composing and performing “Mourner’s Kaddish” for the movie #Anne Frank Parallel Stories by Sabrina Fedeli with Academy Award winner Hellen Mirren, and composing and performing the music for the RAI (Italian national TV) broadcast of Stefano Massini’s Lavorare Stanca for the celebration of May the first, 2020.

He is the director of “Orchestra Multietnica di Arezzo” since its creation in 2007, and writes all the arrangements. In this role, he has arranged songs for many artists of the Italian mainstream music scene, such as Raiz, Cisco, Shel Shapiro, Moni Ovadia, Dario Brunori, Dente, Lo Stato Sociale, Paolo Benvegnù, Ginevra Di Marco, Bandabardò.

He is the author of a number of CDs to his name (see discography). In 2005 he published the CD “The Jazz Singer’s return to faith”, containing a novel reinterpretation of poetry and music from the Jewish canon – with a particular focus on the Jewish Italian repertoire. In the following years he has focused on the construction of an avant garde jazz approach to Italian Jewish music, collaborating and performing with some of Italy’s leading jazz musicians, and international stars such as Frank London and David Krakauer. Part of this material is in his 2010 CD La Mamma, l’Angelo e la Ciambella, live recording of a theatre piece with music that has also toured the US and Canada with the name “The aroma of Things Good”.

He has been collaborating steadily for over a decade with Tony award winner Stefano Massini, writing music for a number of his plays that have had and are having extensive Italian mainstream tours – Balkanburger, Credoinunsolodio, “Occident Express”, that came out as a CD (MatSon 2019), Cosa Nostra Spiegata Ai Bambini (CD, Officine Della Cultura 2022), L’interpretazione dei Sogni.

(b) singer and flutist

He began his professional career as flutist in the 1990s dance music scene, collaborating with d.j.s such as Blade (Jestofunk), Andrea Rucci and others. As a singer, he was part of the contemporary music ensemble Tavitevoci, directed by composer Bruno De Franceschi, from 1995 to 1998, recording the CD Le Mutazioni and participating in a number of Italian and European festivals. From 1994 to 2000 he sang in the jazz choir Jubilee Shouters, directed by Gianna Grazzini (with hundreds of live performances throughout the country, and recording the CD Black and Blue for Radio Popolare Milano). He was singer and actor in Moni Ovadia’s Theaterorkestar company from 2000 to 2003, in Tevye un Mir (2000) and starring as Motl Kamzoyl in the production of Fiddler on the Roof, that had a run of more than 150 shows in major Italian theaters between 2002 and 2003. In 2011 he started his collaboration with author Stefano Massini, for whom he has since written a number of differen scores, by acting in and creating the music for “I capitoli del Crollo”, first installment of Lehman Trilogy.

From 2003 he is part of the early music ensemble Lucidarium, with which he has been regularly touring Europe and the United States (the latest US tour, the sixth, took place in 2019). With Lucidarium he has taken part in, and collaborated in the research work for, a number of productions such as La Istoria de Purim (recorded in France in 2005 for k617), Ayn Neue Lid, Con L’arte e con l’inganno, Sounds from Shylock’s Venice, Una festa Ebraica. With Lucidarium he has appeared in theaters, museums, concert halls including The Boston Early Music Festival, Vienna Konzerthaus/Resonanzen , Holland Early Music Festival/Network, Santander Festival, the Dvigrad Festival, Seattle Early Music Guild, Flanders Festival, Primo Levi Center New York, Regensburg Early Music Festival, York Early Music Festival, Royaumont Foundation, the Ashkenaz Festival (Toronto), Freunde alter Musik Basel, Getty Museum, Jewish Music Festival of the East Bay, Yiddish Summer Weimar, the Chicago Art Institute, i Concerti di Palazzo Venezia, Jewish Summer Festival, Les Amis de la Musique Juive (Geneva), Toronto Consort Series, Unione Musicale (Torino), Universities of Arizona, Maryland, Pennsylvania and Wisconsin; with recordings and live performances for BBC, Croatian National Radio, Klara, Radio 4 Nederland, RAI3, RSR, RSI, Bayern 4 Klassik, Radio France, etc.), Arte, and the national television networks of France, Switzerland, Netherlands, Italy.

Since the beginning of his career he has directed a number of ensembles to his own name, collaborating with many musicians from the world of classical music, jazz and klezmer, such as Amit Arieli, Alessandro Francolini, Stefano Bartolini, Arlo Bigazzi, Giampiero Bigazzi, Zeno De Rossi, Alfonso Santimone, Gabriele Coen, Francesco Bigoni, Marco Papeschi, Filippo Pedol, Ettore Bonafè, Michele Bonifati, Marcella Carboni, Giuseppe De Trizio, Alfonso La Volpe, Francesco De Palma, Santino Spinelli and many more, including collaborations with Raiz, Frank London, David Krakauer. With these ensembles he appeared hundreds of times in Italy and Europe, and had tours in Canada, Brazil and the USA.

(c) research in the field of Italian Jewish music

His interest for the music of the liturgy of Italian Jews has led him by necessity to cross very often the boundaries between performance and research, with frequent incursions into the academic world. Here, despite (or maybe thanks to) his unorthodox background, he works in areas that touch in the fields of music, musicology, history, Jewish studies. He has given classes and talks in the universities of Yale, Un. California at Santa Cruz, Un. Wisconsin at Madison, Un. Maryland at College Park; Syracuse and Stanford Universities, overseas program, Italy; Un. Federal de Rio de Janeiro; Instituut voor Joodse Studies, Antwerpen; University of Oxford, UK; Fondazione Levi, Venezia; and in the Italian Universities of Bologna, Genova, Venezia, Firenze, Salerno.

He is Polonsky Visiting Fellow 2019/2020 at the Oxford Centre for Hebrew and Jewish Studies, working on Hebrew liturgical poems in Italy between the XVI and XVIII centuries, and on qabalistic influences in the liturgy.

He edited “La casa dei canti: 100 years of chazanut in the Tempio Maggiore di Firenze” (2013), a collection of Florentine synagogue song. He has collaborated as curator to the “Italian Chazanut Round Table” project at the Primo Levi Center in New York, editing the volume on Florentine and Livornese piyutim, “Shirat Hayam” (CPL Printed matter, 2018). He has been one of the translators in the “Progetto di Traduzione del Talmud Babilonese”, the first project of translation into Italian of Talmud Bavli, headed by the National Council for Research, the Union of Italian Jewish Communities, the Collegio Rabbinico Italiano. In his collaboration with Ensemble Lucidarium, he studied extensively authors such as Elias Bachur Levita, Mordechai Dato, Leon Modena, Joseph Sarfatti, Shmuel Archivolti, presenting different programs in festivals and academic venues throughout the world.

He has taught “History of Jewish Music” in the Corso di Laurea in Jewish Studies, hosted by the Collegio Rabbinico Italiano. He teaches regularly at the Florence Bet Midrash, and has taught various courses in different aspects of Jewish music in many music schools throughout Italy.

(d) coordinator and artistic director

1995-2000: delegate for culture of ARCI (Provincia di Firenze). This is the largest territorial section of ARCI, which in turn is Italy’s oldest and largest network of cultural associations and non profit organization. In this role he organized the activities of many local clubs and association, creating and managing a vast number of musical activities and festivals every year.

2003 – today: artistic director of productions for Officine della Cultura, Arezzo. This is a cultural Co-op that he participated in creating, and that has steadily expanded its activities up to the present day. It is active in music and theatre, focusing on the promotion and fostering of cultural diversity. Among its productions: OMA, Orchestra Multietnica di Arezzo – 25 musicians coming from 11 different countries (Asia, Europe, Africa, South America). OMA has been touring regularly, by itself or with guest stars such as Cisco, Raiz, Moni Ovadia, Bandabardò, Shel Shapiro, Frank London, Dario Brunori, Ginevra Di Marco. Occident Express (Haifa è nata per star ferma), by Stefano Massini, a project with Ottavia Piccolo. Wiegenlied – Ninnananna per l’ultima notte a Terezin by Matteo Corradini with the Pawel Zalud Orchestra playing 13 original instruments from Terezin. Tale madre, tale figlia by Laura Forti with Amanda Sandrelli and Elena Ferri. African Requiem by Stefano Massini with Isabella Ragonese.

2012 – 2016 Delegate for Culture for the Jewish Comunity of Florence. During this period he has organized many events in collaboration with the Florence Municipality, the Regione Toscana, Estate Fiorentina. In particular he created “Balagàn Café” that has become one of Florence’s preeminent summer festivals. He is Artistic Director of Balagàn Café to this day.

2016 – today President of Rete Toscana Ebraica (Tuscany Jewish Network), an association that coordinates a wide array of activities dealing with Jewish themes in a perspective of dialogue and promotion of cultural diversity. Rete Toscana Ebraica collaborates regularly with Nessiah (Pisa); Accademia Chigiana (Siena); Festival Savinese (Monte San Savino); La Piccola Gerusalemme (Pitigliano); I Luoghi Del Tempo (provincia di Grosseto); estate di Radicofani; Comune di Capannori; comune di Pistoia; Estate Fiorentina, etc.

2020 – today President of Florence Jewish Community

publications

CDs:

  • Klezmer – cronache di viaggi, (with Orchestra Regionale della Toscana), Frame Records 1997
  • Black and blue, ed. Arpa – Radio Popolare 1998
  • La Mutazione (Paint Factory 1999 – with TaciteVoci Ensemble)
  • Lokshen – patrilineare, Materiali Sonori 2000
  • Yonah – Materiali Sonori 2004
  • Il ritorno alla fede del cantante di jazz – Materiali Sonori 2005
  • La istoria de Purim io ve racconto (with Ensemble Lucidarium) k617 2005
  • Quasi live – Materiali Sonori 2009
  • Animameticcia – Materiali Sonori ass. 2009
  • La mamma, l’angelo e la ciambella – Materiali Sonori ass. 2010
  • Mu-Sick (with Rucci and the Lulabenjim – Minus Habens Records, 2011)
  • Portosantagostino – Materiali Sonori ass. 2014
  • Fuori dal Pozzo – Materiali Sonori 2015
  • Occident Express – Materiali Sonori 2018
  • Culture contro la Paura (con Orchestra Multietnica di Arezzo), Officine della Cultura 2019
  • Cosa Nostra Spiegata ai Bambini (con Orchestra Multietnica di Arezzo) Officine della Cultura 2022
  • Shylock’s Venice (with Ensemble Lucidarium), forthcoming

BOOKS, ESSAYS, ARTICLES:

  • [w. Bellini, M., De Natale, P., Inguscio, M., Galli, D., Palla, F.]:1994, Astrophysical Journal 424, 507. Laboratory measurements of rotational transitions of Lithium Hydride in the far-infrared
  • La religione di Abramo, Isacco e Giacobbe: la trasmissione dei valori fra le generazioni nel mondo ebraico in Quaderni di Monte Senario, May-August 2012
  • [editor] La casa dei canti100 anni di chazanut al Tempio Maggiore di Firenze, CD with liner notes, Materiali Sonori ass. 2013
  • Identity, redesigned: a new minhag for a new Temple in the proceedings of the 2016 conference “La musica sacra dell’ebraismo italiano tra emancipazione e assimilazione dalla seconda metà dell’Ottocento alla seconda guerra mondiale”, Fondazione Levi, Venezia, forthcoming.
  • [editor] Shirat Hayam, the song of the sea CPL Editions, New York 2018 (forthcoming)
  • Musical Repertoires of Italian Synagogues: Searching for a ‘Ghetto-Era’ Soundscape in “Jewish Musical Cultures in Europe, c. 1500-1750”, Brill, forthcoming.
  • L’occhio di Dylan, in “Testimonianze” n. 518-519, Firenze 2018

Hanno detto:

Moni Ovadia:domanda de L’Unità: chi è, se c’è, il suo “erede”, teatralmente parlando?-  “Si, c’è, si chiama Enrico Fink… credo che abbia davvero le carte in regola per diventare come me e molti altri, un tessitore che cerca di ricucire l’infranto…”.

(dalla presentazione a “Lokshen”): …. Un dibbuk  è entrato in Enrico, probabilmente il bisnonno cantore di cui racconta e canta nel suo progetto “patrilineare”. Per me che ho dedicato gran parte della mia vita a tentare con modeste forze di tessere qualche brandello di quell’infranto, l’incontro con lui rappresenta una piccola luce che illumina il nostro futuro. Un giovane tessitore di una generazione dopo la mia, che insieme a me raccoglie il testimone della memoria e cammina armato di scarni frammenti e di una pregnante assenza con la fiducia nel tempo a venire.

Alicia Svigals (a proposito del disco “Il ritorno alla fede del cantante di Jazz”) : Il CD è meraviglioso, e del tutto inatteso: una autentica produzione contemporanea ebraica italiana. Gli arrangiamenti sono creativi e unici, e Enrico possiede davvero lo stile del cantore di sinagoga, “soulful”… 

Enzo Siciliano, VENERDì DI REPUBBLICA (recensione a Lokshen – Patrilineare): …Fink nel suo racconto ci mette il suono klezmer del leggendario chassidico: il piccolo gruppo di strumentisti, lui stesso con la sua voce narrante (una strana piega vocale, velata di un sorriso che pare cercare scusa ma insieme esprime come si possa resistere all’urto del tempo e della storia in nome della “memoria”), questo piccolo gruppo di ottimi solisti, dicevo, dà vita a un melologo (ripristinando un genere musicale dove la voce narrante era essenziale) che si impasta di quel jazz (Radical Jewish Culture)… 

Gianfranco Capitta, IL MANIFESTO (recensione a Balkan Burger di Stefano Massini): …la formidabile colonna sonora che Enrico Fink suona dal vivo variando su temi balcanici…

ALIAS (il Manifesto): (recensione a Fuori Dal Pozzo) “L’accoppiata Enrico Fink & Arlo Bigazzi naviga da anni nel mare della world music, e le va dato atto di essere sempre arrivata nel porto giusto. Disco poliglotta, felicemente spericolato nel far bere alla stessa fonte rock e ritmi afro, klez e reggae, rap e note di sapore provenzale. Risultato di tanto lavoro, cesellato dalla presenza di Ovadia e di Raiz, 40 minuti di ottima musica”

Silvano Sardi, STRUMENTI E MUSICA (recensione al debutto di Purimshpil!): STRAORDINARIO QUINTETTO ALL’ESTATE FIESOLANA… ottanta minuti filati che sono volati tanto vivo il ritmo che i cinque artisti hanno saputo imprimere alla loro presenza… risulta chiarissima la tensione ideale che i due narratori infondono recitando e cantando canzoni bellissime… i tre strumentisti che li attorniano suonano così e straordinariamente bene, ma anch’essi recitano; seguono il ritmo scenico, l’andare e venire, sottolineano e armonizzano il tutto… quanto alla bravura verbale di Enrico Fink e di Monica Demuru, dico solo andateli a sentire… nel loro scambiarsi, nel loro porsi un po’ qua un po’ là, vicini lontani in continuo via vai, con quei tre sempre dietro un po’ a seguirli un po’ ad aggirarli a passi coordinati come di danza suonando sempre fasciati da quel magma linguistico fatto di autoironia e di invettiva con cui riescono a trovare il giusto baricentro, sta il segreto della loro ineguagliabile straordinarietà…

Marco Pandin, A-RIVISTA  (recensione a Lokshen-Patrilineare) …”Lokshen” di Enrico Fink e del suo gruppo  occupa un posto a sé nell’ipotetico scaffale “file under klezmer” di un altrettanto ipotetico negozio di dischi… quella di Fink è una storia che merita di essere ascoltata e di raggiungere sempre più teste passando attraverso le orecchie…La registrazione potrebbe verosimilmente essere tratta da uno spettacolo dal vivo, tanto è ricca di feeling, grinta e senso di comunicazione… Un’opera notevole. Da ascoltare preferibilmente con i bambini (armandosi di pazienza e di informazioni corrette: i piccoli vogliono giustamente sapere tutto!), un disco da regalare agli amici più cari per renderseli ancora più cari, e comunque da copiare e diffondere.Con questo scopo preciso: per non dimenticare

Roberto Barbolini, PANORAMA (in un articolo sul panorama teatrale italiano)…cresce il talento di un attore-musicista come Enrico Fink. Il quale, dopo il successo di Lokshen-Patrileneare, si ripropone con un nuovo spettacolo, Yonah, ispirato al profeta biblico che, ben prima di Geppetto, abitò nel ventre della balena. La via yiddish al nuovo teatro italiano, da filone marginale e di nicchia, sta diventando una strada maestra…

The Iceman (recensione al debutto americano di Lokshen-Patrilineare)   … Enrico Fink è uno scrittore e un cantante di talento. La sua vece tenorile riempie con facilità l’auditorium senza l’ausilio di un microfono; ma la parola ‘Auschwitz’ è raggiunta solo nel vuoto di un sussurro inorridito… Fink, Montal e i Freed hanno scolpito una monumentale pagina di teatro con mezzi semplicissimi, recitando di fronte a una platea gremita… Mazel Tov!

Bruno Pollacci (su www.animajazz.it,) questo, oltre che uno spettacolo musicale, è stato un’interessante, pur breve ed estremamente sintetico, “viaggio guidato” nella cultura ebraica. La “guida” era speciale: ENRICO FINK, un giovane e spigliato musicista che fin dai primi interventi ha messo in evidenza le sue doti di abile, naturale ed arguto comunicatore, capace di accompagnarci con passione, “passo per passo”,presentando ogni pezzo e corredandolo dalla “genesi” culurale e liturgica, permettendoci così di partecipare con maggiore coscienza all’evento, e scoprire, almeno un po’, l’atmosfera e lo spirito che impregna la cultura ebraica. Enrico Fink ci è parso artista “completo”, preparato tecnicamente e capace di un’espressività comunicativa non comune. Come cantante ha saputo esaltare ogni più piccolo frammento di testo con grande capacità interpretativa ed ha saputo modulare con ineccepibile abilità ogni tipologia di canto, da quelli tratti più rigorosamente dalla tradizione liturgica a quelli più liberamente arrangiati ed ispirati a testi poetici antichi e contemporanei. Le sue performances flautistiche sono apparse gioiose, sicure e “fresche”, facendoci rimanere con il forte desiderio di poter avere “maggior razione di cotanto cibo”.

BLOGFOOLK:Gli autori di questo progetto – probabilmente non è necessario indugiarvi troppo, perché, per fortuna, sono conosciuti ai più e sono sulla breccia da diverso tempo – rappresentano, di buon diritto, la buona e “nuova” coscienza delle espressioni musicali del nostro paesePer carattere, equilibrio, ponderatezza, grado di sperimentazione, complessità degli arrangiamenti, atmosfera, tutte e otto le tracce potrebbero ben rappresentare il sentimento che ha unito il lavoro di scrittura e produzione del disco. “Il Pozzo” però – anche per l’evidente, sebbene parziale, coincidenza, che si trasforma in un’affinità riflessa nel piacevole contrasto con il titolo dell’album – rappresenta in modo più netto degli altri il profilo di Fuori dal pozzo. È un brano in corsa, cantato in rincorsa ingoiando centinaia di parole e suonato con un’orchestra di strumenti. Raccontato con compostezza (“e poi nascosto dal leggìo/ io sul palco ad osservare/ tutto il gran precipitare”), seguendo il filo di una storia interrotta solo da qualche pausa vuota, che più che sospendere il flusso delle parole ha lo scopo di introdurre un fraseggio musicale che si fa via via più articolato nel dialogo di flauto traverso, violino, vibrafono e chitarre (elettrica, acustica e classica). Suonato con sicurezza e distensione (oltre agli strumenti citati, vi sono salterio, basso acustico, gong, marimba campionate, tabla, woodbloks), il brano raccoglie il pieno dell’alchimia compositiva di Fink e Bigazzi (bassista, compositore e produttore storico di Materiali Sonori), rilasciando un’eco lunga che si frange nella narrativa musicale più illuminata e tradizionalmente contaminata di alcuni nostri musicisti e compositori, apprezzati e molto seguiti anche all’estero (come Conte e Capossela). D’altronde gli autori di questo corposo lavoro non sono da meno quanto a visionarietà, talento, teatralità, eleganza e irriverenza.

ROCKERILLA:(una)nuova produzione corale firmata da Enrico Fink e Arlo Bigazzi accompagnati da una nutrita schiera di musici ed artisti che si esprimono in yiddish, italiano, inglese, francese, aramaico, accompagnati dal ritmo sostenuto del klezmer mescolato al reggae e al rock con alcune divagazioni rap…musica che respira al ritmo del mondo, si apre e accoglie culture diverse e le fa convivere esprimendosi con la carica del verso declamato usando il linguaggio universale dell’accoglienza…Musica che non teme l’affronto del tempo perchè sa conservare la memoria. 

STORIA DELLA MUSICA:  Due dei musicisti più eclettici ed originali del panorama italianoDa questo insieme di lingue e linguaggi musicali nasce Fuori Dal Pozzo, un disco in cui culture, suoni e strumenti di provenienza diversa si fondono, mostrando molto spesso una radice comune, quella della nostra tanto bistrattata Europa.Un disco che ci accompagna in un viaggio attraverso i suoni le culture, e che guarda al passato per parlare del presente, quello della toccante Il mare di Valona, il racconto in prima persona del viaggio in barca di una bambina per sfuggire all’Albania in fiamme…. Più che un semplice disco, questo è un vero e proprio progetto musicale-culturale che ci aiuta a pensare alle differenze come una ricchezza e un valore.

MICARIBE:il klezmer si fonde con il reggae e con la canzone d’autore, il rock con i ritmi africani e l’elettronica ambient con il rap. Canzoni che svelano segreti. Canzoni intime, ma anche canzoni capaci di affascinare e trascinare.