Patrilineare. Una storia di fantasmi

Il 24 gennaio del 2025 è uscito per i tipi di Lindau il romanzo al quale non ho mai smesso di lavorare da quasi trent’anni. Menzione speciale del direttivo alla XXXVII edizione del Premio Calvino , nelle prime settimane di uscita si è meritato una serie di bellissime recensioni, e una segnalazione al Premio Strega.


“L’incipit del romanzo d’esordio di Enrico Fink… è lacerante… Sono pagine poetiche, di grande impatto emotivo… Verso dove stiamo andando? La risposta tocca a noi lettori. Perché alla fine siamo un po’ tutti come Elias: in cerca di altri cieli per riparare il futuro.” (Anna Chiarloni, L’indice dei libri)

“Di Richler trovo in Fink la leggerezza del tratto, quasi da acquerello, tanto più soave quando la Storia si accanisce sugli eroi di questa saga amara… Sarebbe molto piaciuto a Italo Calvino” (Stefano Massini, La Repubblica)

“… un romanzo di rara forza… pagine bellissime…in un’architettura romanzesca che non ha un flesso.” (Simone Innocenti, Il Corriere Fiorentino)

“mi ha affascinato da subito la qualità della scrittura… il romanzo si muove sapientemente fra registri diversi, sempre guidato da un’ironia … capace di condurre il lettore verso il cuore del racconto. ” (Ottavia Piccolo, segnalazione al Premio Strega)

“Una rievocazione commossa e fiammeggiante…  un grosso lavoro, questo di Enrico Fink, prima pietra di una strada che si preannuncia molto importante.” (Mario Lavia, Il Riformista)


“… un viaggio non facile e pieno di contraddizioni nella memoria, un percorso che serve a essere capace di fare scelte… Fink, conosciuto come musicista, si rivela anche un bravo scrittore” (Wlodek Goldkorn, La Repubblica Firenze)

Ricco di succulenti rimandi letterari, psicoanalitici e di cultura cinematografica e techno pop, con sviluppi della trama non scontati, toccanti e oltremodo spiazzanti, il romanzo familiare di Enrico Fink è una operazione a cuore aperto … un potente, ancorché sapiente, intreccio di registri narrativi, passaggi di scenari, salti temporali in una combinazione davvero efficace nel tenere il lettore in una costante e interrogativa tensione.” (Pasquale Jacobino, La Riforma)

Romanò Simchà

Musica del mondo?

No. Musica italiana.

“Più italiana della pasta al pomodoro”: una festa musicale per raccontare il mondo di ebrei, Rom e Sinti nella nostra penisola, una presenza ben più antica anche solo dell’idea stessa di “Italia”.

Per celebrare identità che non sono giardini da custodire col filo spinato, ma universi in dialogo e in scambio.

Mondi musicali che s’incontrano, tradizioni a confronto, contaminazioni timbriche e armoniche di due culture che più volte nella storia hanno incrociato il proprio cammino e che in Romanò Simchà dialogano sul palcoscenico dando vita a nuove strutture musicali.

Il mondo musicale Rom rappresentato da Alexian Santino Spinelli, dalle sue composizioni, dalla sua storia familiare, dal suo carisma e dalla sua inconfondibile fisarmonica, incontrano in questa festa ebraica rom il mondo musicale ebraico italiano veicolato da una delle sue voci principali, Enrico Fink, con il suo eclettismo musicale e la preziosa ricerca di canti capaci di raccontare la lunga storia di interazione e scambio della musica ebraica con le tradizioni popolari e colte italiane, pur mantenendo un’identità e un carattere tutto proprio. Mondi storicamente vitali che, in questa occasione, si arricchiscono degli spunti e dell’impegno civile e sociale, oltreché musicale, dell’Orchestra Multietnica di Arezzo, associazione impegnata da anni nel racconto dell’Italia delle mille culture, delle minoranze e delle differenze da valorizzare, nelle piazze, nei teatri e nelle scuole.

Una festa unica, un concerto che vuole rappresentare un momento storico prezioso, in cui le barriere costruiscono ponti, la palizzate sentieri e le tavole si trasformano in luoghi di convivio e di racconto. Che Romanò Simchà abbia inizio!

Ashkenaz, il video del Gran Finale

Mi è arrivato il video della partecipazione alla serata finale di Ashkenaz, a Toronto, questo scorso settembre. Un’esperienza grandiosa in uno dei principali festival di musica ebraica in giro per il mondo; in una città splendida, in uno splendido paese. Di cui invidio tante cose, ma soprattutto, di questi tempi, il governo 🙂 .


Occident Express, anno secondo

Per il secondo anno, sono in tournée in tutta Italia con “Occident Express”, testo di Stefano Massini: in scena Ottavia Piccolo e l’Orchestra Multietnica di Arezzo. Ho scritto una colonna sonora originale che è contenuta nel nuovo, omonimo disco per Materiali Sonori.